Che la fine del lock-down sia ormai vicina, in fondo, lo speriamo un po’ tutti, anche a costo di modificare radicalmente le nostre vecchie abitudini relazionali e lavorative. Che l’agognata riapertura sarà permeata da misure organizzative precauzionali e preventive volte a scongiurare una ripresa dei contagi è da oggi una certezza, soprattutto per i datori di lavoro.
L’odierno documento tecnico dell’Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro aggiunge infatti un tassello non da poco al puzzle delle incombenze che, a breve, graveranno sugli imprenditori.
Primo fra tutti, l’utilizzo PER I LAVORATORI CHE CONDIVIDERANNO SPAZI COMUNI della mascherina chirurgica, con buona pace dei sostenitori della sua reale utilità…
Il lavoro agile o smart work dovrà essere preferito al lavoro tradizionale in azienda in tutti quei casi in cui ciò sarà possibile.
Ma non finisce qui ! Oltre alla gestione degli spazi lavorativi “rimodulata” nell’ottica del distanziamento sociale, in base al profilo di rischio bisognerà provvedere a:
Il documento di prevenzione e protezione dell’Inail consta di due sezioni:
Un nuovo modello organizzativo di prevenzione per il ritorno progressivo al lavoro: “l’adozione di misure graduali e adeguate attraverso un nuovo modello organizzativo di prevenzione partecipato, – osservano Bettoni e Lucibello – consentirà, in presenza di indicatori epidemiologici compatibili, il ritorno progressivo al lavoro, garantendo adeguati livelli di tutela della salute e sicurezza di tutti i lavoratori, nonché della popolazione”.
Fonte www.inail.it
La pubblicazione è stata approvata dal Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Protezione Civile, a cui Inail partecipa con un suo rappresentante, ed è frutto di un lavoro di ricerca condotto dall’Istituto anche in qualità di organo tecnico scientifico del Servizio Sanitario Nazionale.